Enologia


ABRUZZESE

Vini Abruzzesi mappa

La storia che lega l’Abruzzo alla coltivazione dell’uva è molto antica.


Le prime testimonianze al riguardo risalgono a quando gli antichi popoli italici come gli Equi, i Marsi, I Peligni e i Vestini, di cui restano ancora numerose tracce nella regione, non erano ancora stati assoggettati dai Romani, e si ritrovano nei testi di Ovidio, Polibio e Plinio il Vecchio.


Altri indizi si trovano lungo i secoli a seguire, ad esempio nei fregi che ornano la colonna e il capitello del monumentale candelabro dell’Abbazia cistercense di Santa Maria d’Arabona, nel comune di Manoppello (Pe).

Tra le rare testimonianze di gotico cluniacense che restano oggi nella regione (fu costruita nel 1208 là dove probabilmente già in passato sorgeva una villa rustica d’origine romana per la produzione di vino e olio.

Abbandonata dai monaci cistercensi nel XVI secolo e acquistata nel ’700 dai Baroni Zambra di Chieti, fu donata alla congregazione dei Salesiani nel 1968 dagli eredi della famiglia e oggi resta un bellissimo e insolito esempio di commistione tra architettura religiosa e civile, con un bel parco e la torre campanaria).


In Abruzzo, le vigne vanno dalle fasce costiere a ridosso del mare Adriatico – dove si concentra la maggior parte della produzione – fino ai massicci del Gran Sasso e della Majella.


Il vigneto più alto è quello impiantato nei campi che circondano Casadonna (la bella struttura dove da alcuni anni si è trasferito il ristorante Reale di Niko Romito), in collaborazione con l’azienda Feudo Antico di Tollo (Chieti) e il coordinamento del Professor Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano.


Ma le due zone in cui può essere suddivisa la regione – quella litoranea, con l’ampia fascia collinare, e quella interna montuosa – dialogano tra loro e fanno sentire i rispettivi influssi anche sulla produzione enologica. Sono diversi infatti i casi in cui, nelle giornate più terse, dalle vigne “di montagna” si riesce a scorgere il mare,

mentre le sagome del Corno Grande o del Monte Amaro (le cime più alte delle catene montuose regionali) sono spesso visibili dai vigneti a ridosso della costa.



Cerasuolo

Montepulciano
Trebbiano

TERAMO


Il territorio che disegna il vigneto abruzzese vede la provincia di

Teramo, caratterizzata da dolci colline poco lontane dal mare, dove il

vitigno Montepulciano esprime al meglio le sue doti. Nel Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG questo

vitigno si mette in luce con un carattere robusto e aristocratico,

adatto anche a lunghe evoluzioni, con i profumi tipici del vitigno

arricchiti dalle sfumature regalate dal lungo riposo in botti di legno.


Anche il Pecorino e la Passerina, vitigni tipici di questa provincia, danno origine a vini freschi, strutturati e, soprattutto se ottenuti dal Pecorino, dotati di ottima struttura e potenza alcolica.


In alcuni comuni trovano spazio anche MerlotChardonnayCabernet Franc e Cabernet Sauvignon, che si esprimono in vini monovarietali di qualità all’interno della denominazione Controguerra DOC.

PESCARA


La Provincia è oggi suddivisa nelle zone Terre dei Vestini e Terre di Casauria, dai cui territori derivano le omonime Sottozone del vino Montepulciano d’Abruzzo DOC, si mette in mostra con vini di grande classe, grazie anche all’opera di “artigiani del vino

e di produttori che puntano all’eccellenza, con vigneti di oltre 50

anni in terreni esposti a regimi di brezza e forti escursioni termiche,

filiere seguite in modo maniacale e l’uso di fermentazioni spontanee.


Qui si produce un Trebbiano d’Abruzzo DOC famoso in tutto il mondo, complesso e strutturato.


L’AQUILA


I vigneti di montagna hanno una produzione piuttosto limitata.


La Valle Peligna, culla del Montepulciano (Montepulciano d’Abruzzo DOC e Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG), è una conca situata ai piedi dei massicci della Majella e del Velino-Sirente. Sottozone della denominazione Montepulciano d’Abruzzo DOC sono Terre dei Peligni, con le rese più basse e in vini più eleganti, e Alto Tirino,

dove il territorio pedemontano, le forti escursioni termiche e le

esposizioni più soleggiate, portano a vini rossi strutturati e di ottimo

livello; inoltre, si producono vini Cerasuolo d’Abruzzo DOC dotati di buona acidità e deliziosi profumi di frutti di bosco.

CHIETI


E’ l’ultima sottozona, la più ampia, il cui territorio interessa l’intera provincia di Chieti.


Ai confini del Molise, la provincia di Chieti è il gigante enoico

abruzzese, dove si concentra l’80% della produzione regionale, legata

soprattutto alle grandi cooperative che negli ultimi anni si adoperano

per proporre una diversificazione dell’offerta, con la valorizzazione di

vitigni tradizionali come PecorinoPasserina e Cococciola, oltre a MerlotChardonnay e Pinot Grigio.


Infine, sono da segnalare le nuove denominazioni comunali Tullum DOC, con molte tipologie, anche espressioni monovarietali di vitigni locali e internazionali, Ortona DOC, che utilizza Trebbiano AbruzzeseTrebbiano Toscano e Montepulciano, e Villamagna DOC, concentrata sul Montepulciano.