La Majella

La Majella (o anche Maiella) è il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini dopo il Gran Sasso, situato nell’Appennino centrale abruzzese, nel basso Abruzzo, al confine tra le province di L’Aquila, Chieti e Pescara, posto al centro dell’omonimo parco nazionale, con la cima più alta raggiunta dal Monte Amaro, 2793 m s.l.m.. Distante circa 180 Km da Roma, 85Km da L’Aquila, 40 Km da Chieti e 55 km da Pescara.

A differenza del Gran Sasso, la Majella si presenta più erbosa e meno rocciosa, più in linea con gli altri massicci montuosi appenninici sebbene anche qui non manchino zone aspre caratteristiche di alta montagna.

Il massiccio della Majella fa parte della dorsale più orientale dell’Appennino abruzzese assieme al Gran Sasso posto più a nord; è abbastanza esteso (perimetro di oltre 100 km) e costituito da calcare molto compatto, sotto forma di una dorsale stretta e allungata a ovest (lunghezza circa 36 km), allargata in blocco a est

verso il chietino (larghezza circa 23 km), delimitato ad ovest dalla Conca Peligna, a nord dalla valle del Pescara, a est e sud dalle colline della provincia di Pescara e Chieti, a

sud-ovest dagli altipiani maggiori d’Abruzzo, pianori calcarei sui

1250 m di altitudine, che la separano dai Monti Marsicani e dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.


Intorno ad essa si trovano i gruppi del Monte Morrone, del Monte Porrara e dei Monti Pizzi: i primi due sono divisi dal massiccio dalle valli dell’Orta e dell’Aventino; la zona dei Monti Pizzi, invece, è collegata alla Majella dagli

Altipiani maggiori d’Abruzzo che la dividono dai Monti Marsicani ad

sud-ovest. La vetta della Majella è visibile da oltre 70 chilometri di raggio: nelle giornate serene e limpide si può scorgere dal Gargano e dai monti della Daunia e dell’Irpinia (a cavallo tra Puglia e Campania), mentre da nord è visibile persino dal monte Amiata in Toscana e da San Benedetto del Tronto nelle Marche, persino dalle alture dell’entroterra dalmata oltre il mare Adriatico.

È caratterizzata da una serie di pianori sommitali, dolcemente tondeggianti per effetto dell’azione millenaria dei ghiacciai che qui erano molto estesi durante le ere glaciali, tra cui emerge il vallone di Femmina Morta ad oltre 2500 m di altitudine. Sulla sommità si trovano le cime principali del gruppo (Monte Amaro, 2792.873 m; Monte Acquaviva, 2737 m; Monte Focalone, 2676 m; Monte Rotondo, 2656 m; Monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle, 2598 m) e vasti altopiani a quote elevate (fino a 2500 m). Altre cime importanti sono Cima Blockhaus (2145 m) e Cima Mammarosa (1600 m).