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ABRUZZESI
Ponzio Pilato
Non tutti sanno che Ponzio Pilato, prefetto di Galilea, dal 26 al 36 d.C., forse era abruzzese.
Pilato e Bisenti (TE)
La leggenda narra che Pontius Pilatus, era un discendente della famiglia militare sannita dei Ponzi. Avo di Pilato fu un certo Ponzio Aquila, il quale partecipò alla congiura delle idi di marzo, contro Giulio Cesare. I nobili “Cesaricidi” non potendo per legge essere condannati a morte, furono mandati in esilio.
Con il ristabilirsi dell’ordine pubblico, le famiglie dei cesaricidi furono confinate presso le colonie romane e tra queste i Ponzi furono esiliati proprio in quel di Berethra (antico nome di Bisenti dal greco BARATRON, “valle stretta e profonda“).
Bisenti era ubicata nel cuore di un territorio, dell’area centro-adriatica, in quel tempo conosciuto come “Palestina Piceni”, dove nel 600 a.C. si era insediata una comunità di Ebrei e Filistei, provenienti dalla terra di Canaan. In queste zone venivano osservate molte tradizioni giudaiche, e soprattutto, si parlava l’aramaico.
Ponzio Pilato, discendente di Ponzio Aquila, fu un valido militare, che si distinse in molte occasioni, e le sue
nobili origini ne facilitarono una carriera brillante. Nell’anno 26, favorito dalla conoscenza delle tradizioni ebraiche e della lingua aramaica, fu nominato prefetto di Galilea.
La sua storia si lega indissolubilmente a quella della passione di Gesù Cristo; dal suo gesto di lavarsi le mani, nasce il detto ancora oggi in uso.
Pilato non voleva crocifiggere il Cristo, in quanto le accuse a lui rivolte non erano considerate per Roma dei crimini. Il popolo però acclamava a gran voce la sua crocifissione, e Pilato sapeva che se non avesse esaudito il desiderio del popolo, questo si sarebbero ribellato e creato disordine. Il prefetto non poteva permetterselo, e fece prevalere i suoi interessi al buon senso.
La leggenda vuole che 10 anni dopo la nomina, Pilato fu destituito e tornò nel suo paese d’origine ove lasciò numerose tracce del suo passaggio.
Casa di Ponzio Pilato – Bisenti (TE)